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S.A.R. Silvia Paternò di Spedalotto e Casa Savoia sempre in prima linea per i più bisognosi.

2021-05-01 11:40

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S.A.R. Silvia Paternò di Spedalotto e Casa Savoia sempre in prima linea per i più bisognosi.

di Carlo Giovanni Sangiorgi

di Carlo Giovanni Sangiorgi



L’esistenza di una miriade di realtà associative operanti sul territorio nazionale, con lo scopo di assistere il prossimo nelle più disparate situazioni e dinamiche, dimostra come il popolo italiano sia tradizionalmente solidale, empatico, determinato ed estremamente generoso: lo dimostra l’attuale situazione pandemica, la quale non ha fermato le migliaia di volontari inquadrati in innumerevoli realtà, impegnati in prima linea a rischio e pericolo della propria salute ed incolumità. Nelle peggiori crisi, gli italiani hanno sempre offerto il meglio di sé, attitudine comprovata anche dalle testimonianze storiche, attraverso i cataclismi naturali e le tragedie umane, come le guerre mondiali, che hanno coinvolto generazioni di persone.



Nel corso della nostra Storia, anche Casa Savoia ha dato un contributo encomiabile per impegno e generosità: basti pensare che Vittorio Emanuele II insieme al figlio Umberto furono tra i maggiori promotori della nascita del Comitato dell'Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra, fondato a Milano il 15 giugno 1864 e precursore di quella che diverrà la Croce Rossa Italiana; ad opera, inoltre, del Comitato Medico Milanese dell'Associazione Medica Italiana, fu costituito due mesi prima della ratifica della celebre Convenzione di Ginevra.



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Fig.1 Cartolina Croce Rossa Italiana di fine Ottocento



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Fig.2 Cartolina Militare Prima Guerra Mondiale



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Fig. 3 Francobollo C.R.I. Regie Poste 1915



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Fig. 4 Infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana






Le donne della Real Casa hanno da sempre dimostrato una particolare sensibilità nell’assistenza ai più bisognosi, in particolar modo offrendo i loro servigi come infermiere volontarie: la Regina Margherita si distinse non solo per il contributo umano dato in seno alla C.R.I., ma altresì per il suo impegno affinché si realizzasse la prima Scuola per Infermiere Volontarie. Tra le prime allieve che frequentarono la scuola vi fu Elena di Orleans, Duchessa d’Aosta, che poi divenne Ispettrice Generale dal 1911, conseguendo riconoscimenti per le sue molteplici attività in campo umanitario.



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Fig. 5 Regina Margherita di Savoia



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Fig. 6 Elena d’Orleans, Duchessa D’Aosta



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Fig. 7 S.A.R. Elena D’Orleans ad una cerimonia militare



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Fig. 8 La Principessa Maria José di Savoia in uniforme della Croce Rossa






La generosa tradizione di Casa Savoia continua ancora oggi, con diligenza, determinazione e proprio su queste orme, Sua Altezza Reale Silvia Paternò di Spedalotto, Duchessa di Savoia e consorte del Principe Amedeo di Savoia-Aosta, trova ispirazione e conduce con grande assiduità il suo volontariato a favore del prossimo.



Divenuta Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana nel 1987, conseguendo il Diploma di abilitazione ad Arezzo, ha in seguito partecipato a diverse missioni umanitarie all’estero in Kenya, Iraq e Romania, per cui, in quest’ultimo paese, Le è stata conferita la Medaglia di bronzo al merito della C.R.I. In Italia ha preso parte a diverse operazioni di assistenza, ad esempio nell’emergenza dei profughi kosovari e del terremoto del Molise avvenuto nel 2002.



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Fig. 9 I Principi di Savoia Amedeo e Silvia



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Fig.10 Silvia Paternò di Spedalotto in uniforme della C.R.I.



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Fig. 11 S.A.R. la Duchessa durante la missione in Kenya del 2003






Per le Sue qualità e meriti, gli sono state affidate mansioni di responsabilità, inquadrata nei ruoli di Ispettrice provinciale e Vice Ispettrice regionale in Toscana. È altresì impegnata come Presidente Onoraria in innumerevoli enti, associazioni e organizzazioni caritatevoli e di sviluppo sociale, tra cui il Circolo Raimondo Montecuccoli di Modena che si occupa in particolare di assistenza sanitaria in favore dei bambini, l’Associazione Donatori S. Andrea, volta alla promozione di donazioni di sangue, midollo e cordone ombelicale. Dal 2020, insieme al Principe Amedeo, detiene la presidenza onoraria della Fondazione Scuola d’infanzia “Regina Margherita” di Asti, fondata da Sua Maestà la Regina nel 1891 in collaborazione con l’Avvocato Giuseppe Bocca, la cui inaugurazione ufficiale si celebrò il 9 giugno 1898 alla presenza delle Loro Altezze Reali il Duca Emanuele Filiberto d’Aosta e la Duchessa Maria Letizia d’Aosta.



Sua Altezza, collabora anche nell’ambito del dialogo interculturale, condividendo la presidenza ad honorem insieme a S.A.R. la Principessa Fadwa dell’Arabia Saudita dell’AIWA (Arab Italian Women Association), la quale promuove il confronto e la comprensione tra donne arabe e italiane.





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Fig. 12 Ad un incontro dell’AIWA tenutosi a Beirut nel 2006






Tra i numerosi riconoscimenti provenienti da associazioni ed enti, tuttavia, la Duchessa non ama mettere in mostra il Suo operato, dando priorità ai fatti e non all’immagine pubblica. La Sua umiltà è veramente esemplare, così come la personalità, estremamente semplice e solare, sempre pronta a sorridere: quest’ultimo aspetto è ciò che mi ha colpito maggiormente da sempre, in quanto Sua Altezza possiede quell’espressività che risplende di luce propria, in grado di trasmettere calore e conforto. Spesso, nelle situazioni difficili, i gesti e le movenze contano più di mille parole e queste Sue qualità hanno certamente fatto la differenza nelle missioni che ha dovuto affrontare nel corso della vita e del Suo servizio. Non c’è ombra di dubbio che il Suo impegno sia in piena continuità con la tradizione umana di Casa Savoia, donando un ulteriore esempio di come il volontariato sia un fattore indispensabile all’interno della nostra società, in grado di coprire situazioni e dinamiche in cui, purtroppo sempre più spesso, lo Stato non arriva a dare assistenza, concetto paradossalmente sancito dai principi fondamentali della costituzione repubblicana, ma che non trova spesso risposta. Casa Savoia, invece, rimane tutt’oggi fermamente coerente con ciò che ha sempre creduto, ovvero servire il popolo italiano e la Nazione senza aspettarsi nulla in cambio. Come disse l’ultimo Re d’Italia prima della Sua partenza per l’Esilio:






Qualunque sorte attenda il nostro Paese, esso potrà sempre contare su di me come sul più devoto dei suoi figli.



Viva l'Italia!