di Lorenzo Zanella
Casa Savoia, nell’epoca in cui fu alla guida del Regno d’Italia, si distinse oltre alle numerose opere di bene per il Paese, anche alla passione per le montagne e l’alpinismo.
Numerosi furono i membri della Real Casa a trascorrere lunghi periodi in montagna ad effettuare escursioni, battute di caccia, oppure periodi di riposo. In seguito a ciò, vennero eretti numerosi rifugi alpini dedicati alla memoria della dinastia italica, che ora vi portiamo a conoscere.
I. Rifugio Duca d’Aosta - Cortina d’Ampezzo
Inaugurata nel dicembre 1938, su iniziativa di Giuseppe Lacedelli, questa struttura deve il suo nome ad Amedeo di Savoia-Aosta, III Duca d’Aosta, Viceré d’Etiopia ed Eroe dell’Amba Alagi. Il Duca era solito frequentare Cortina in quanto ottimo sciatore, e la stima che egli godeva dalla popolazione ampezzana gli valse la dedica a nome suo del rifugio alpino.
Il rifugio sorge ai piedi del gruppo delle Tofane, situato su un’altura che domina uno splendido panorama su tutta la conca di Cortina. E’ possibile ammirare le imponenti vette dell’Antelao, il Sorapis, il monte Cristallo, e le creste rocciose della Croda Rossa verso nord.
II. Rifugio Vittorio Emanuele II - Valsavarenche
Situato nelle meravigliose montagne del massiccio del Gran Paradiso, il rifugio fu costruito inizialmente nel 1884, ed intitolato a Re Vittorio Emanuele II, Padre dell’Unità d’Italia. Ricavato da una malga dimessa dell’allora “Riserva di caccia della Real Casa” (Il parco nazionale nacque più tardi, nel 1922), negli anni ‘20 si fece strada l’idea di realizzare un ampliamento della struttura.
I lavori furono guidati dall'Ingegner Dumontel, socio del CAAI (Club Alpino Accademico Italiano), e la nuova struttura fu inaugurata solennemente dal principe Umberto di Savoia nell’estate del 1933. L’erede al trono fu trasportato a dorso di mulo da Pont Valsavarenche fi no in alta quota al rifugio, dove avvenne la cerimonia.
Ad oggi, il rifugio è meta di moltissimi escursionisti, il che lo rende molto affollato durante l’estate.
E’ possibile raggiungerlo dal sentiero che parte dalla frazione Pont di Valsavarenche e raggiunge la destinazione dopo 2 ore di cammino. Inizialmente si costeggia il torrente che scende lungo la valle; poi, con ampi tornanti si sale lungo il fi anco della montagna. Man mano che ci si avvicina al rifugio l'ambiente è spettacolare e numerosi sono gli stambecchi che vi pascolano intorno.
III. Capanna Osservatorio Regina Margherita - Alagna Valsesia
Sulle pendici innevate del massiccio del Monte Rosa, a 4556 metri di quota, si erge la Capanna Osservatorio Regina Margherita, che detiene il primato di rifugio più alto d’Europa.
La sua realizzazione nacque per iniziativa della sezione di Torino del Club Alpino Italiano nel luglio del 1889. Il materiale di costruzione, predisposto a valle, fu trasportato dapprima coi muli, poi in spalla, ed infi ne assemblato e costruito in vetta.
La Capanna fu inaugurata con una cerimonia solenne il 18 agosto 1893, alla presenza della Regina Margherita di Savoia, amante della montagna, che vi pernottò durante la notte.
La struttura era parecchio all’avanguardia per l’epoca: ospitava infatti, oltre ai posti letto, anche un osservatorio fi sico e meteorologico. Fu inoltre il primo rifugio alpino ad essere realizzato sul versante italiano delle Alpi, seguito nel 1895 dalla capanna Grigna Vetta.
Le ascensioni al rifugio sono possibili da numerosi itinerari sul massiccio del Monte Rosa, ma richiedono tutte un’attrezzatura molto adeguata e una buona conoscenza dell’alpinismo, visto l’ambiente d’alta montagna e la presenza di numerosi ghiacciai su cui si svolge il percorso. E’ consigliato inoltre farsi accompagnare da una guida alpina.
Punta Gnifetti 18 agosto1893 inaugurazione del capanno Regina Margherita
IV. Rifugio Duca degli Abruzzi - L’Aquila
Nella regione da cui S. A. R. Luigi Amedeo di Savoia-Aosta prese il titolo nobiliare, più precisamente nel Massiccio del Gran Sasso d’Italia, venne eretto un nuovo rifugio, la cui inaugurazione avvenne il 28 giugno 1908. Fu chiamato “Rifugio Duca degli Abruzzi” con il consenso favorevole dell’augusto Principe, che inviò dalla Regia Nave “Regina Elena” un telegramma alla sezione di Roma del Club Alpino Italiano in cui si congratulava con chi aveva ideato tale struttura.
Situato a quota 2.388 metri, è il secondo rifugio più alto degli Appennini, dietro soltanto al Rifugio Franchetti (situato anch’esso sul Gran Sasso d’Italia).
E’ raggiungibile da Campo Imperatore, in appena 40 minuti di cammino, oppure dal versante settentrionale, con un cammino di 4 ore circa.
Il rifugio è collegato a valle con la funivia del Gran Sasso, che ne agevola l’accesso.
V. Rifugio Regina Elena - Valdieri
Situato nel cuore delle Alpi Marittime, a 1850 metri, a poca distanza dal Monte Argentera, il Rifugio Regina Elena si presenta agli escursionisti come una piccola costruzione in muratura ad un solo piano. Non vi è alcun servizio di ristorazione né tantomeno un locale invernale (apre i battenti soltanto nel periodo estivo ed è gestito da volontari della sezione ANA di Genova).
Fu proprio la sezione ANA di Genova a realizzare nel 1966 un primo rifugio, inaugurando il 18 settembre di quell’anno una costruzione prefabbricata realizzata durante i caldi mesi estivi.
Alcuni anni dopo, nei primi giorni del gennaio 1971, una serie di valanghe distrussero completamente la costruzione. Ma gli alpini non si arresero, e ne edifi carono uno nuovo, più solido e resistente, a breve distanza dalla prima costruzione. Ci vollero alcuni anni di raccolta fondi per la nuova realizzazione, fi nché la prima pietra fu posata nell’estate 1980, e il nuovo rifugio “Regina Elena” fu inaugurato il 13 settembre 1981, con la dedica a S.
M. la Regina Elena del Montenegro, consorte di Re Vittorio Emanuele III e Regina d’Italia dal 1900 al 1946.
La scelta di dedicare il rifugio alla Regina non fu casuale, in quanto Casa Savoia era solita a trascorrere le vacanze estive presso la frazione di Sant’Anna di Valdieri. Soprattutto Vittorio Emanuele III e la sua famiglia vi trascorsero quasi ininterrottamente le loro estati dal 1905 al 1942.
"Punta Gnifetti 18 agosto1893 inaugurazione del capanno Regina Margherita" tratta da I Quaderni di Arcipelago 2024, nell'articolo di Francesco Zullo, pg 132